BREVI CENNI STORICI

"TORRE SANTA SUSANNA" è un piccolo centro di 11 mila abitanti sito nel cuore della penisola Salentina. E' sito ad  un'altitudine di 70 metri sul livello del mare tra l'Adriatico e lo Ionio. Centro prevalentemente agricolo con produzione di ottimo olio, vino e formaggi. Le origini della fondazione di Torre e il perchè fu chiamata "Santa Susanna", sono incerte. Come narra il Marciano, Annibale aveva posto uno dei suoi accampamenti presso il Casale di Crepacore allorchè ebbe a combattere gli Oritani per far sua la città di Oria e che in prossimità di quelle zone ci fu una cruenta battaglia tantè che ancora oggi esiste una zona chiamata "La Sconfitta".  Il Prefetto di Roma, residente a Oria, per fortificare la città in modo da non subire altri attacchi nemici, fece erigere due castelli con torri nei punti che ritenne più strategici: uno dove sorge attualmente Torre Santa Susanna; l'altro a pochi chilometri a sud-est di Manduria e cioè ad Avetrana, il cui nome è dovuto ai Veterani Romani che presidiavano detti castelli.
Nel 294 d.C. l'Imperatore Diocleziano ordinò la decapitazione di una sua nipote di nome Susanna, perchè cristiana e perchè aveva rifiutato di rompere il suo voto di castità e di andare sposa a Massimiliano Galerio, suo figlio adottivo. La condanna fu eseguita Sabato 11 agosto del 294 d.C. nella stessa casa della martire. Serena, moglie dello stesso Imperatore, anch'essa cristiana, fece trasportare il corpo della nipote nelle catacombe di S. Felicita, raccolse il sangue della martire e non soltanto lo conservò quale preziosa reliquia, ma suggerì agli altri cristiani la devozione verso questa Santa martire, resa tale dal Papa S. Caio, il quale iniziò il culto di Santa Susanna all'alba del giorno successivo alla decapitazione, celebrando la Messa sul luogo del martirio.
La leggenda narra che un soldato romano fedele all'Imperatore e nello stesso tempo cristiano, che custodiva insieme ad altri veterani il castello e le torri sorti nella nostra zona, dipinse l'effige di Santa Susanna su una parete di una torre. In seguito cominciarono a sorgere intorno al castello anglomerati di casupole che fu dato il nome di TURRIS SANCTAE SUSANNAE.
I Casali erano piccoli agglomerati di casupole
(ormai distrutti): Crepacore - San Giacomo - Galesano - Tubiano e Sorboli, i cui abitanti a causa di pestilenza e terremoti si riversarono in Torre Santa Susanna, essendo questo divenuto ormai un centro abitato più grande, più salubre e stabile, perchè sito su una zona rocciosa.
Nel 918 i Saraceni, piombati d'improvviso su Oria, misero a ferro e fuoco tutta la città e, dopo aver ucciso donne e bambini, trascinarono, schiavi, in africa i superstiti. Anche il monastero dei Basiliani fu raso al suolo, i pochissimi monaci sfuggiti, si raccolsero nel Galesano e fondarono l'Abbadia di S. Maria di Galaso (nome preso dalla contrada). L'Abbadia sorgeva a breve distanza dall'allora Casale di Galaso e si estendeva tra i comuni di Veglie, Torre S. Susanna ed Erchie. Anche in questo Casale, nei tempi antichi sono stati ritrovati molti reperti, il De Prezzo scrive di ritrovamenti di ciotole, monete d'oro, una scalinata, alcune colonne, lucerne e moltissime sepolture con all'interno lacrimarum (vasetti delle lacrime). Si può concludere che le origini di Torre Santa Susanna sono incerte ma certamente antichissime.

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Un disegno del Maiorano

come immaginava fosse la torre saracena